Come proteggere la tua privacy in rete

Come proteggere efficacemente la propria privacy online dai tracker. Dall’imparare a riconoscere i pericoli comuni del web tracking all’adottare semplici passaggi per difendersi, come l’utilizzo di ad blockers e modalità incognito, sino alla configurazione avanzata delle privacy settings per una navigazione sicura.

La necessità di privacy online

Negli ultimi anni, l’attenzione globale alla privacy dei dati si è intensificata con l’implementazione di normative più stringenti e una crescente consapevolezza tra gli utenti sull’importanza di salvaguardare le proprie informazioni personali 🔒. Uno degli esempi più significativi di questa tendenza è l’adozione diffusa del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che si applica a tutte le aziende che trattano dati personali di cittadini dell’UE.

Queste normative non solo impongono alle aziende di adottare misure di sicurezza più rigorose, ma anche di fornire maggiore trasparenza e controllo agli utenti riguardo ai propri dati 📂. Il GDPR, infatti, richiede che le aziende ottengano, a seconda del contesto, il consenso esplicito degli utenti per la raccolta e il trattamento dei dati personali, che notifichino tempestivamente eventuali violazioni dei dati, se queste rappresentano un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche, e che permettano agli utenti di accedere, correggere o cancellare le proprie informazioni.

Personalmente ritengo comunque che nel quotidiano la privacy venga violata in più occasioni, senza che di fatto si possa fare qualcosa a meno di armarsi di tanta pazienza e buona volontà. Penso ad esempio le tantissime chiamate che si ricevono da questi call center che ti propongo le forniture più svariate ed hanno spesso sottomano varie informazioni su di noi.

L’importanza della privacy dei dati è diventata ancora più importante con l’aumento degli attacchi informatici e violazioni dei dati, che possono comportare pesanti sanzioni legali ⚖️ e danneggiare gravemente la reputazione aziendale. Proteggere i dati è una delle cose essenziali per il successo di qualsiasi impresa.

Le persone sono più propense, rispetto agli anni passati, ad interagire con aziende che dimostrano un impegno nella protezione delle loro informazioni personali.

Ma come possiamo capire se un’azienda protegge davvero le nostre informazioni personali? 💡
👉crittografia (rendere illeggibili i dati se non si dispone della chiave di decrittazione)
👉 anonimizzazione (rendere i dati non riconducibili ad una persona specifica)

Ovviamente non è che è si apre un sito e si possono scoprire queste cose… lo si può fare se si ha voglia (e tempo…) di leggere la politica della privacy dell’azienda (solitamente la trovate in homepage), ovvero come vengono raccolti, utilizzati e protetti i dati.

Le aziende trasparenti forniscono dettagli chiari e comprensibili. Anche la certificazione ISO/IEC 27001 è utile per la gestione della sicurezza delle informazioni.

Stato attuale della privacy online

Recentemente, l’Unione Europea ha introdotto nuove leggi, come il Digital Markets Act (DMA) e il Digital Services Act (DSA), per regolare il potere delle grandi aziende tecnologiche e proteggere meglio i nostri dati personali.

Cosa Sono il DMA e il DSA?

Digital Markets Act (DMA): Questo regolamento mira a creare un mercato digitale più equo, impedendo alle grandi piattaforme di abusare della loro posizione dominante. Un aspetto fondamentale è che richiede anche alle terze parti che usano queste piattaforme di rispettare standard rigorosi sulla privacy.

Digital Services Act (DSA): Si concentra invece sulla trasparenza e la sicurezza online, obbligando le piattaforme a rimuovere contenuti illegali e a proteggere meglio gli utenti.

Oltre a DMA e DSA, c’è anche l’ AI Act, una proposta di legge per regolare l’uso dell’intelligenza artificiale. Questo atto vuole assicurare che l’IA venga utilizzata in modo etico e sicuro, proteggendo la privacy e prevenendo abusi.

Tutto questo significa poter navigare, acquistare e interagire online con maggiore tranquillità, sapendo che i nostri dati sono protetti (o dovrebbero esserlo) da normative definite.

Perché proteggere la privacy online è essenziale

Sapevi che le tue abitudini di acquisto e interessi personali possono essere monitorati online😲?

Ogni informazione personale che condividiamo online può essere utilizzata da diverse entità, come esperti di marketing, forze dell’ordine e aziende tecnologiche per creare profili dettagliati su di noi, come ad esempio abitudini di acquisto e interessi personali. Questi dati sono utilizzati in vari ambiti, dalla pubblicità mirata (creando una esperienza online più personalizzata) alle indagini (per l’identificazione di sospetti) e persino per addestrare modelli avanzati di intelligenza artificiale per migliorare la capacità di analizzare e prevedere comportamenti umani.

Proteggere la privacy online è importante per difendersi dalle minacce informatiche e mantenere il controllo della propria vita digitale. Alcuni metodi per difendersi sono l’utilizzo di password complesse, l’attivazione dell’autenticazione a due fattori (2FA) e il mantenimento dei software sempre aggiornati.

La protezione della propria privacy online è importante perché ci aiuta a mantenere un senso di sicurezza personale, riducendo il rischio di cadere vittime di truffe e attacchi, come furti d’identità, e frodi finanziarie. Le piattaforme social cambiano spesso le loro politiche sulla privacy; quindi, è importante rivedere regolarmente queste impostazioni. Essere consapevoli delle impostazioni della privacy nei social media e nei servizi online aiuta a controllare quali informazioni condividiamo e con chi.

Comprendere e usare buone misure di privacy permette di ridurre i rischi delle attività online e consente di mantenere un equilibrio tra i vantaggi del digitale e la protezione della nostra privacy. Questo crea un ambiente online più sicuro, dove possiamo sentirci tranquilli sapendo che le nostre informazioni sono rispettate e protette. Tuttavia, è importante ricordare che i rischi rimangono sempre presenti.

Questo aspetto è molto importante dato che le nostre vite sono sempre più legate alle tecnologie digitali, rendendo meno chiara la linea che distingue la nostra vita online da quella offline. Da questo punto di vista, il GDPR (regolamento che richiede, tra le altre cose, che le aziende ottengano il consenso esplicito degli utenti prima di raccogliere e utilizzare i loro dati) offre protezioni aggiuntive e garantisce agli utenti il diritto di accedere, correggere e cancellare i propri dati.

Pericoli comuni del tracciamento online

Il tracciamento online (noto anche come “tracciamento web”) implica raccogliere, analizzare e archiviare molte delle attività che facciamo su Internet. Come conseguenza di questo, molti siti web usano queste informazioni per personalizzare la nostra esperienza online. È importante essere a conoscenza di questo tracciamento e di come vengono usati i nostri dati.

I dati che si potrebbero raccogliere possono variare, ecco una piccola lista di esempio:

  • 📍 Indirizzi IP (per determinare la nostra posizione geografica approssimativa, utile ad esempio per visualizzare prezzi nella nostra valuta locale, attivare restrizioni su certi contenuti video o monitorare tentativi di voto multiplo).
  • 📊Dati demografici (età, genere), queste informazioni vengono solitamente dedotte attraverso l’analisi del comportamento di navigazione.
  • 📜Cronologia di navigazione (inclusi i siti visitati e i prodotti visualizzati). Avete mai notato come, dopo aver cercato un prodotto online, iniziate a vedere pubblicità di quel prodotto ovunque? Questo è un esempio di come la vostra cronologia viene utilizzata.
  • 🖥️ Dati sul dispositivo che state utilizzando (sistema operativo, browser e tipologia (PC\smartphone\tablet).
  • 📍 Geolocalizzazione precisa, tramite GPS o triangolazione della rete (se lo abbiamo permesso dal dispositivo o dalle impostazioni dell’app).

Tra le varie tecniche di tracciamento, la più famosa è quella dei “cookie”. Li vediamo spesso menzionati nelle pagine di Politica sulla Privacy o come popup, dei siti web. I cookie sono piccoli file di testo salvati nel browser che utilizziamo per navigare. Servono a memorizzare informazioni come:

  • 🛒Articoli aggiunti al carrello in un negozio online: Grazie ai cookie, possiamo continuare lo shopping anche se chiudiamo il browser, o iniziamo a navigare su un altro sito, senza perdere gli articoli già selezionati.
  • 📢Personalizzazione della pubblicità: I cookie permettono di mostrare annunci rilevanti in base alle nostre preferenze, e alla cronologia di navigazione. Questo non solo ottimizza l’efficacia della pubblicità per gli inserzionisti, ma rende anche gli annunci meno invasivi per gli utenti.
  • ⚙️Preferenze dell’utente: I cookie memorizzano impostazioni personalizzate come la lingua preferita, le modalità di visualizzazione e altre preferenze, migliorando l’esperienza di navigazione.
  • 📝Dati inseriti nei campi di un modulo: Informazioni come nomi e indirizzi possono essere salvate dai cookie per facilitare il completamento di moduli futuri sullo stesso sito. Tuttavia, i cookie NON memorizzano informazioni sensibili come password e numeri di carte di pagamento, in quanto questi dati vengono generalmente salvati in modo sicuro nei server del sito web. I cookie possono contenere identificatori che consentono al server di recuperare tali informazioni, ma non i dati stessi.

Come potete constatare, queste informazioni rendono la navigazione più veloce, evitando di dover reinserire informazioni già fornite, e migliorano l’esperienza dell’utente rendendola più personalizzata.

Esistono diversi tipi di cookie, come i cookie di sessione (temporanei) e i cookie persistenti (che rimangono sul dispositivo per un periodo definito).

Le normative come il GDPR in Europa regolano l’uso dei cookie e richiedono ai siti web di ottenere il consenso degli utenti per l’uso dei cookie non essenziali.

Queste informazioni raccolte online vengono utilizzate per:

  1. 📢 Mostrare pubblicità mirate su prodotti di nostro interesse: Questo permette di visualizzare annunci che potrebbero interessarci invece che pubblicità generiche. Tuttavia, queste pubblicità possono essere percepite come invasive e fastidiose.
  2. 📈 Migliorare i servizi dei siti che visitiamo: Personalizzando i video consigliati o i prodotti che potrebbero piacerci, i siti si adattano ai nostri gusti e preferenze, rendendo la navigazione più piacevole e utile. Inoltre, possiamo trascorrere più tempo sulla piattaforma, a vantaggio dell’azienda che promuove così la fidelizzazione. Un contro importante è che questo può portare a una “bolla di filtraggio”, dove vediamo solo contenuti che confermano le nostre opinioni e interessi, limitando l’esposizione a idee diverse.
  3. 📊 Analizzare il comportamento di chi visita il sito: Ad esempio, capire quali pagine sono più lette aiuta i siti a migliorare i contenuti e i servizi offerti, oltre a identificare e risolvere eventuali problemi di navigazione o di usabilità. È importante che questa analisi sia effettuata in modo etico e conforme alle normative sulla privacy.
  4. 🎁 Mostrare offerte speciali: Possiamo ricevere sconti e promozioni, via newsletter o direttamente sul sito, basati sui nostri interessi e acquisti precedenti. Tuttavia si potrebbero ricevere molte comunicazioni promozionali, che potrebbero essere percepite come spam se troppo frequenti, o ritenere che le loro informazioni personali siano state utilizzate senza il loro consenso esplicito.

Per proteggere la nostra privacy possiamo (vi riporto una piccola selezione!):

  1. 🕵️‍♂️ Utilizzare la modalità di navigazione privata: Questa modalità impedisce al browser di salvare la cronologia e i cookie al termine della navigazione. Tuttavia, va tenuto presente che questo non impedisce ai siti web di tracciare le nostre attività tramite altre tecniche, come l’uso di indirizzi IP. La modalità di navigazione privata è utile anche per fare acquisti online o prenotare viaggi, poiché può evitare che i prezzi aumentino in base alle precedenti cronologie di navigazione svolte in passate sessioni di navigazione.

Ecco di seguito la schermata, di come si apre su Chrome.

  1. 🔒 Installare estensioni per bloccare i tracker: Estensioni come uBlock Origin (immagine a corredo di questo post), Privacy Badger e Ghostery impediscono ai siti web di raccogliere dati sulla nostra navigazione. Alcune di queste estensioni possono anche bloccare annunci pubblicitari, migliorando l’esperienza di navigazione. Va tenuto presente che non tutti i siti web potrebbero visualizzarsi e funzionare correttamente con queste estensioni attive.
  1. ⚙️ Modificare le impostazioni della privacy presenti nei browser: Ad esempio, abilitando l’opzione “Do Not Track”, una funzione che permette di inviare una richiesta ai siti web per non tracciare le tue attività di navigazione. Tenete conto che molti siti web potrebbero ignorare la richiesta (sì, esattamente come quando chiamate un gatto 🐱🤣), rendendola quindi non particolarmente efficace e con un impatto molto limitato sulla protezione della privacy.

Il primo browser a introdurre l’opzione “Do Not Track” è stato Firefox nel 2011.

Per abilitarlo in Chrome è sufficiente visitare questo indirizzo: chrome://settings/cookies e selezionare “Invia una richiesta “Do Not Track” con il tuo traffico di navigazione”. Potrebbero comparire delle schermate con delle avvertenze, vi suggerisco di leggerle.
In alternativa visitate la pagina di Chrome con le istruzioni: https://support.google.com/chrome/answer/2790761?hl=it

In Edge invece si può visitare questo indirizzo: edge://settings/privacy  e selezionare “Invia richieste “Non tenere Traccia

  1. 🛡️ Utilizzare una connessione VPN: Una VPN (Virtual Private Network) cripta la connessione internet che utilizziamo, rendendo difficile per terzi intercettare o tracciare le nostre attività online. Questo è particolarmente utile se si usano reti Wi-Fi pubbliche ☕️📶, dove potrebbe esserci qualcuno in grado di monitorare e tracciare le tue attività durante la navigazione.

Una VPN può anche permettere di accedere a contenuti bloccati in certe regioni geografiche, come alcuni video o servizi di streaming. Tuttavia, l’utilizzo di una VPN potrebbe rallentare la velocità di connessione, a meno che non se ne utilizzi una di alta qualità che impiega server ottimizzati per la gestione del traffico. Alcuni servizi potrebbero bloccare l’accesso da indirizzi IP di VPN noti 🚫🌐, sebbene molti provider di VPN aggiornino con frequenza i loro indirizzi IP per aggirare questi blocchi.

Non tutte le VPN sono ugualmente efficaci: alcuni provider possono tenere registri delle attività degli utenti 👀, compromettendo la privacy. È quindi importante scegliere una VPN con una politica di “no-log” verificata.

  1. 📱 Usa browser che proteggono la privacy: browser come Brave e Tor sono fatti apposta per proteggere la privacy.
    • 🛡️ Brave (https://brave.com/it ) blocca automaticamente i tracciamenti e le pubblicità, migliorando la velocità di caricamento delle pagine 🚀 e riducendo la quantità di dati raccolti su di te. Inoltre, Brave utilizza la funzione HTTPS Everywhere per tentare di usare connessioni HTTPS più sicure quando possibile, garantendo così che i dati scambiati tra te e il sito siano criptati e protetti da intercettazioni. Brave offre anche un servizio a pagamento (nel momento in cui scrivo) di Firewall + VPN sui dispositivi per una maggiore sicurezza.
    • 🧅 Tor ( https://www.torproject.org/it/download ) invece, permette di navigare in modo anonimo usando una rete di server gestiti da volontari e organizzazioni, rendendo difficile rintracciare la tua attività online. È considerato uno strumento cruciale per la privacy e la libertà di espressione in paesi con censura. Il nome “Tor” sta per “The Onion Router” perché usa un metodo di crittografia a strati, come una cipolla. “Crittografia a strati” significa che i dati sono criptati più volte 🔐🔐 e ogni nodo nella rete Tor rimuove uno strato di crittografia per sapere dove inviare i dati successivamente, ma non conosce né la provenienza originale né la destinazione finale dei dati.
  1. 🔍 Utilizzate motori di ricerca che rispettano la privacy: motori come DuckDuckGo e Startpage non tracciano le ricerche e non conservano informazioni personali.
    • 🦆DuckDuckGo (https://duckduckgo.com): di una ricerca mostra sempre lo stesso risultato indipendentemente da chi la esegue, in questo modo garantisce una maggiore trasparenza e riduce la cosiddetta “bolla di filtraggio”, ovvero la personalizzazione eccessiva dei risultati basata sul comportamento che abbiamo avuto in passato. Inoltre, bisogna considerare che non memorizza gli indirizzi IP o altri elementi che possono essere legati all’utente che esegue la ricerca. Questo garantisce che la vostra cronologia di ricerca rimanga privata e che non siate profilati a fini pubblicitari. Fondato nel 2008, DuckDuckGo ha guadagnato popolarità soprattutto negli ultimi anni grazie alla crescente attenzione verso la privacy online.
    • 🔍Startpage (https://www.startpage.com): utilizza i risultati di Google ma li filtra per rimuovere gli elementi di tracciamento come tracker e log. Ha anche una utile funzione denominata “Anonymous View” che agisce essenzialmente come un proxy anonimo, consentendovi di visitare i siti Web dai risultati di ricerca in modalità anonima.

      Considerazioni: Sebbene i risultati siano pertinenti e di buona qualità, è importante tenere presente che il lato negativo potrebbero essere meno personalizzati rispetto a quelli di altri motori di ricerca che utilizzano i vostri dati di tracciamento per ottimizzare i risultati.

      Dovete decidere se preferite risultati potenzialmente più rilevanti (basati quindi sui dati che fornite e che lasciate anche senza rendervene conto) o una maggiore protezione della vostra privacy.

Il tracciamento online offre vantaggi significativi sia per gli utenti, sia per le aziende. Aiuta a migliorare la nostra esperienza utente mentre navighiamo su Internet e a rendere più efficaci le pubblicità, i siti e le app. Ad esempio, grazie alla profilazione, visualizziamo automaticamente annunci che ci interessano davvero.

Vantaggi del Tracciamento Online 🚀

  • Esperienza Personalizzata: Pensate di entrare in un supermercato o in un negozio, e un commesso, senza farsi notare, vi segue costantemente in modo da farvi vedere sullo scaffale solo ed esclusivamente quello che dovrebbe piacervi.
  • Pubblicità Efficaci: Le aziende possono mostrare annunci pertinenti, migliorando l’efficacia delle loro campagne.
  • Miglioramento dei Servizi: I siti e le app possono adattarsi meglio alle vostre preferenze e bisogni.

Rischi del Tracciamento Online ⚠️

  • Sicurezza dei Dati: I dati raccolti possono essere vulnerabili ad attacchi informatici (esempio: furto di dati).
  • Uso Scorretto: Le informazioni raccolte possono essere usate in modo scorretto (per esempio per manipolare l’opinione pubblica o per scopi non etici).
  • Vendita a Terze Parti: I dati possono essere venduti a persone poco affidabili che potrebbero utilizzarli in modi non autorizzati o previsti.

Responsabilità delle Aziende 🛡️

Le aziende dovrebbero essere trasparenti e responsabili, assicurandosi che i dati degli utenti siano trattati in modo sicuro e rispettoso. Come affrontato nei paragrafi precedenti, molti browser offrono opzioni per bloccare i cookie di terze parti, che possono tracciare il tuo comportamento online e quindi aumentare la tua privacy. Bloccandoli, riducete la quantità di dati che le aziende possono raccogliere su di voi. Per esempio, se visitate un sito di shopping e vedete pubblicità degli stessi prodotti su altri siti, è probabile che siano stati utilizzati questi cookie.

Aspetti Positivi del Tracciamento 💡

Non tutto il tracciamento deve essere per forza negativo; offre vantaggi se gestito correttamente. Ad esempio, il tracciamento delle abitudini di fitness attraverso app e dispositivi indossabili può aiutare le persone a migliorare la propria salute.

Politiche sulla Privacy 📜

È importante e positivo leggere le politiche sulla privacy dei siti che visitate. Tuttavia, spesso non le leggete a causa della loro lunghezza e complessità. Uno studio ha stimato che ci vorrebbero 76 giorni lavorativi all’anno (fonte: https://techland.time.com/2012/03/06/youd-need-76-work-days-to-read-all-your-privacy-policies-each-year  ) per leggere tutte le politiche sulla privacy dei siti web visitati da un utente medio. Negli ultimi anni, molte aziende hanno reso queste politiche più accessibili e comprensibili, ma quanto può essere veramente “informato” il vostro consenso se di fatto solitamente non le leggete?

Il tracciamento online, sebbene porti molti benefici, comporta anche rischi che richiedono una gestione attenta e responsabile da parte delle aziende.

Come funziona il monitoraggio online

Pensate attentamente a ciò che condividete online. Non tutto deve essere pubblico! Stare sul web è come partecipare ad una festa con 5 MILIARDI di persone. Sembra che tutti si divertano un mondo, ballano, chiacchierano e sorridono. Ma dietro le quinte, molte persone fingono di essere felici, mostrando sui social solo i lati positivi (a volte brevi momenti) della loro vita, mostrandola come fosse sempre perfetta. In tutta questa situazione, c’è qualcuno che vuole sapere tutto di noi. È come se fossimo costantemente osservati.

Nel mondo digitale, mentre navighiamo, lasciamo una scia di informazioni. Esistono diverse tecnologie per raccogliere informazioni su di noi, ognuna progettata per raccogliere tipi specifici di dati, proprio come se qualcuno ci stesse spiando.

Ecco come funzionano i principali strumenti, metto tra apici dopo ogni titolo un simpatico esempio per rendere l’idea:

  1. 🍪 Cookie “le briciole che lasciamo in giro per il web”:
    • I cookie sono piccoli file di testo che i siti web salvano sui vostri dispositivi, possono contenere un identificatore univoco che permette ai siti web di riconoscere i visitatori e personalizzare l’esperienza di navigazione, per questo motivo i cookie NON memorizzano direttamente informazioni personali sensibili come nome, cognome o indirizzo. I cookie di per sé non sono dannosi, ma è l’uso che se ne fa che può potenzialmente rappresentare un rischio per la privacy e molti sono necessari per il corretto funzionamento di un sito web, mentre altri possono rappresentare un potenziale rischio per la privacy, poiché possono essere utilizzati per tracciare l’attività degli utenti su più siti.
    • Con queste informazioni, ad esempio, è possibile ricevere pubblicità online personalizzata. I cookie aiutano anche i siti web a ricordare i dettagli di accesso e altre preferenze. Sapete quando visitate un sito internet e vi ritrovate già loggati oppure visualizzate annunci pubblicitari di prodotti visti recentemente? Sono proprio i cookie a svolgere questo lavoro. Tuttavia, i cookie di terze parti possono tracciare l’utente su più siti e memorizzare informazioni per periodi prolungati, aumentando il rischio di abusi e violazioni della privacy.
    • Quando visitiamo un sito abbiamo spesso la possibilità di rifiutare i cookie non essenziali, solitamente è in quella finestrina che compare quando visitiamo per la prima volta un sito web.
  1. 🔍 Pixel di tracciamento “la spia microscopica”:
    • I pixel di tracciamento (o “web beacon”) sono immagini minuscole e trasparenti che si caricano silenziosamente quando visitate una pagina web. Quando siete su un sito o aprite una e-mail, questi pixel vengono caricati (si attivano per usare un gergo non tecnico) e inviano a chi sta monitorando il pixel un messaggio del tipo “Ehi, qualcuno è qui!”. Di conseguenza, tramite uno script associato al pixel, possono scoprire maggiori dettagli su di voi, non scoprono da soli il nome e il cognome, bensì possono capire informazioni come il sistema operativo utilizzato, la risoluzione dello schermo, da dove vi connettete, il tempo trascorso su una pagina e l’indirizzo IP.
    • Possono inoltre raccogliere dati per dare seguito successivamente ad azioni specifiche, come inviare automaticamente un’e-mail di promemoria se avete lasciato articoli nel carrello senza completare l’acquisto, parlo di quelle e-mail che si ricevono con scritto “Ehi, ti sei dimenticato queste bellissime scarpe nel carrello! Vuoi completare l’acquisto?”, per ricordarvi di finalizzare un ordine. Anche se utile in quanto può personalizzare l’esperienza di navigazione, questa pratica può essere vista come intrusiva in quanto vengono tracciate alcune vostre attività.
    • Se siete preoccupati per la vostra privacy, ecco 2 consigli rapidi al volo per impedire l’attivazione dei pixel di tracciamento:
    • Per i siti web: TunnelBear Blocker ( https://www.tunnelbear.com ) è una estensione per Chrome, Firefox ed Edge che blocca i pixel di tracciamento.
    • Per le mail: se utilizzate Outlook, apritelo poi andate su File > Opzioni > Centro protezione > “Impostazioni Centro protezione…” Nella sezione Immagini, deseleziona “Non scaricare automaticamente immagini in messaggi di posta elettronica HTML standard, riunioni o elementi RSS” e “Non scaricare le immagini nei messaggi di posta elettronica HTML crittografati o firmati”.
  1. 🕵️‍♂️ Browser Fingerprint “il detective esperto”:
    • Quando navigate sul web, il vostro browser, senza che ve ne accorgiate, lascia una serie di tracce uniche, proprio come fosse un’impronta digitale. Questo fenomeno si chiama “browser fingerprint” ed è una tecnica di tracciamento che crea un profilo univoco basandosi sulla combinazione di caratteristiche hardware e software dei vostri dispositivi. Viene raccolto un insieme di dati dalle impostazioni e dalle attività del browser, come il sistema operativo, i plug-in installati, la lingua utilizzata e il fuso orario.
    • È una tecnica particolarmente potente poiché può identificare un utente in modo unico, anche se avete disabilitato i cookie o utilizzate la navigazione in incognito. Non richiede elementi visivi come immagini o video, ma si basa sull’analisi di dati tecnici e viene implementata tramite diverse tecniche, inclusi script JavaScript.
    • Questa tecnica consente ai siti web di riconoscere e tracciare le vostre azioni, generando, ad esempio, pubblicità mirata. Può risultare invasiva in termini di privacy, poiché i siti web possono creare un profilo estremamente dettagliato su di voi, senza utilizzare cookie e senza richiedere il vostro consenso.
    • Tuttavia, ci sono anche aspetti positivi: alcuni siti web utilizzano il browser fingerprint per prevenire frodi. Per esempio, se un utente sospetto tenta di accedere al vostro account bancario da un dispositivo con un fingerprint sconosciuto, l’accesso potrebbe essere bloccato o potrebbero essere richieste verifiche aggiuntive.
    • Tecniche di anonimizzazione come VPN, plugin ad-blocker o il browser Brave possono aiutarvi a proteggervi, anche solo parzialmente, dal browser fingerprint.
  1. 📫 HTTP Referer “il postino indiscreto”:
    • L’HTTP referer è un’informazione aggiuntiva che il vostro browser invia a un server quando richiede una pagina web. Essa indica da quale pagina web l’utente è arrivato alla pagina corrente, permettendo ai siti di sapere da dove provengono i visitatori.
    • Vantaggi per i siti web: Immaginate di avere un negozio online. Grazie all’HTTP Referer (sebbene la forma corretta sia “referrer”, il termine “referer” è quello più comunemente utilizzato) potete capire da quali altri negozi online i vostri clienti sono arrivati a voi. Ad esempio, se qualcuno vede un prodotto su un altro sito e poi lo cerca sul vostro, questa informazione può aiutarvi a comprendere quali strategie di marketing funzionano meglio. Oppure cercate voli per le vacanze. Senza i suggerimenti di cui sopra, i siti potrebbero tracciare le tue ricerche e aumentare i prezzi ogni volta che li visitate.
    • Problemi di privacy: Tuttavia, l’HTTP Referer può sollevare problemi di privacy. Ad esempio, se passate da un sito con informazioni sensibili ad un altro, l’URL del primo sito potrebbe essere inviato al secondo sito come referer, rivelando dati sensibili. Facciamo un esempio concreto: siete su un forum in cui state cercando informazioni su come curare l’insonnia. Compare un annuncio di cuscini ergonomici e cliccate sopra per visitare la pagina. Di conseguenza, il sito dei cuscini potrebbe dedurre che state cercando una cura per l’insonnia
    • Soluzioni e precauzioni: Molti browser, plugin e siti web adottano misure per proteggere la privacy degli utenti. Alcuni browser, ad esempio, possono nascondere l’indirizzo del sito di provenienza, mentre i siti web possono essere più attenti a quali informazioni raccolgono e come le utilizzano.
    • Come proteggersi? Fortunatamente, ecco un paio di soluzioni:
      • Utilizzare estensioni: Esistono estensioni che mascherano o rimuovono il referer, ad esempio Privacy Badger https://privacybadger.org/ .
      • Adottare una navigazione privata: La modalità in incognito (o privata) dei browser limita la tracciabilità,ma non elimina completamente il Referer. Per aprire una finestra di navigazione privata, con una finestra di Chrome o Edge aperta in primo piano, dovete premere i tasti CTRL + SHIFT (Maiuscolo) + N.
    • Origini ed evoluzione: L’HTTP referer è nato quasi per caso, nel 1996, con HTTP/1.0. Era pensato inizialmente per aiutare i webmaster nel tracciare i link interrotti… solo successivamente è diventato un potente strumento per le strategie di marketing digitale!


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