Ciao a tutti carissimi lettori,
la navigazione fa parte della storia dell’umanità, dalla mappatura del cielo notturno sino ai segnali GPS dei giorni nostri, i navigatori sono sempre stati una parte importante, per non dire fondamentale, per trovare la strada e scoprire nuovi luoghi e rotte, affrontando lunghe traversate oceaniche e impervi viaggi in terre inesplorate.
I nostri antenati usavano la disposizione nel cielo delle stelle, della luna, dei pianeti e del sole per capire dove si trovavano e che direzione dovevano prendere, utilizzando una serie di strumenti, come il sestante e la bussola, per determinare la loro esatta posizione.
Pensate a come sono cambiati i tempi, nei secoli scorsi era la norma orientarsi così, ora conoscere una persona che si sposta “guardando la disposizione delle stelle in cielo” diventa presa ardua, anche per il fatto che l’inquinamento luminoso certamente non aiuterebbe, ma questo è un altro discorso.
Con l’evoluzione della tecnologia, si sono evolute anche le tecniche di navigazione, non a caso i navigatori sono diventati sempre più sofisticati. Arrivando al secolo scorso, negli anni Trenta, i primi navigatori venivano utilizzati per tracciare le rotte di navi e aerei. Negli anni Cinquanta venivano utilizzati per guidare i sottomarini e veicoli militari. Negli ultimissimi decenni sono utilizzati per darci supporto mentre guidiamo la nostra automobile.
In questo articolo voglio farvi scoprire qualcosa di più su un paio di navigatori che hanno fatto la storia e che possono ritenersi gli antenati dei navigatori che tanto spesso utilizziamo sugli smartphone. Navigatori che funzionano senza energia elettrica. Per fare questo dobbiamo fare un salto indietro nel tempo ed arrivare negli anni ’20, esploreremo insieme, mai termine fu più azzeccato, il “Plus Four Wristlet Route Indicator” (1927) un indicatore di rotta da polso e il navigatore da auto “Iter Avto” (1932) e, come questi, hanno cambiato il nostro modo di viaggiare, dando sempre le indicazioni in tempo reale (o almeno ci si provava per quello che erano i tempi! E sì, certamente non avevano bisogno di indicare autovelox e tutor!
🌟⌚ Plus Four Wristlet Route Indicator (1927)
Il navigatore del 1927 “Plus Four Wristlet Route Indicator”, prodotto da una azienda britannica, era un dispositivo rivoluzionario per quei tempi, una sorta di Google Maps da polso!
Questo minuscolo porta rulli, si indossava come fosse un orologio ed è stato uno dei primi esempi di navigazione da poter tenere con sé, le mappe erano disegnate su delle piccole pergamene di carta (20 nel set di base, in maggior parte inerenti Londra) arrotolate su bastoncini di legno. Si inseriva, in questo pseudo-orologio, la mappa che comprendeva il nostro spostamento, in modo che si vedesse sul quadrante e potevano essere srotolati a mano, mediante delle piccole manopole poste ai lati, mentre l’utilizzatore di questo strumento procedeva con lo spostamento. Questo dispositivo, non così noto, ha contribuito a rendere la navigazione più semplice ed efficiente ed è stato un importante progresso nel 20° secolo.
Ai tempi, parliamo degli anni ’20 del 900, costava 5 sterline. Ovviamente, come potete bene immaginare, le mappe non potevano essere aggiornate in tempo reale quindi era necessario, nel caso, comprare costantemente quella aggiornata.
Ho fatto una piccola ricerca, come si può vedere dal minuto 1:08 di questo video su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=E9lAInVtZHg , è presente uno di questi dispositivi (e non so dirvi se ce sono ancora di superstiti nel Mondo), nella collezione di Maurice Collins, uno dei più importanti e famosi collezionisti britannici (https://victoriangadgets.com/ ), specializzato nella collezione di gadget, oltre 1.600 ad oggi.
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🌟🚗 Iter Avto (1932)
Nel 1932 fa capolino, alla fiera Millenaria di Milano, una invenzione tutta italiana, l’Iter Avto (o “Iter-Auto” per il volantino dell’epoca), il precursore dei moderni navigatori satellitari per auto.
Veniva posizionato sul cruscotto, a fianco del volante, così come per il Plus Four che vi ho illustrato poco fa, anche in questo caso è necessario inserire il rotolo di carta contenente il percorso, corredato di distributori di benzina, officine e punti di interesse, che desideriamo intraprendere.
Non si hanno notizie di una sua produzione industriale, tuttavia sia i disegni tecnici, sia la pubblicità che venne pubblicata, fanno intendere che l’intento sarebbe stato questo. Bisogna considerare che a quei tempi, le auto circolanti in Italia erano “solo” circa 90.000 (fonte da cui ho elaborato questo numero: https://www.auto.it/news/news/codice-della-strada/2022/11/22-5927088/calze_da_neve_omologate_come_catene_e_pneumatici_invernali/?infinite ) in quanto in pochissimi potevano economicamente permettersela, sia per un discorso di comodità (se cambiavano il percorso, bisognava fermarsi a sostituire la mappa, non il massimo della praticità), sia per i costi (un conto è cambiare cartina stradale che contiene già tutte le rotte, un conto cambiare ogni singola bobina per questo dispositivo).
Ho fatto varie ricerche ma a parte le solite 2 foto che circolano (di cui una dove si può notare che la mappa indica Brandizzo, comune in provincia di Torino), non ho trovato ulteriori prove fotografiche o video dello strumento (di mappe invece ancora se ne possono trovare), potrebbe quindi essere un pezzo di storia disperso per sempre.
Alcuni degli itinerari disponibili erano “TORINO -PINEROLO – PASSO DEL MONGINEVRO” e “TORINO – IVREA – AOSTA”.
Riporto il testo del volantino della Fiera Campionaria di Milano dell’epoca e che presentava l’ Iter Auto, fate caso anche all’italiano utilizzato, come è diverso rispetto all’attuale:
La Fiera Campionaria di Milano ha visto quest’anno il trionfo di una manifestazione della genialità e dell’intelligenza italiana! Tecnici, amatori, sportivi hanno tutti lealmente riconosciuto e vantato la praticità e l’utilità dell’
“Iter-Auto”
elegante e pratico indicatore stradale che ogni automobilista sentirà la necessità di applicare con rapida e semplice operazione al cruscotto della propria macchina!!!
Automobilisti, l’Iter-Auto è
il vostro Santo Protettore in terra che vi guiderà per mano nei vostri viaggi mostrandovi con esattezza impeccabile, a mezzo di una cartina-itinerario svolgentesi in perfetto sincronismo con la marcia del vostro automobile (nota del Doc: notare l’uso del maschile), la via da percorrere nonché tutti quei dati e quelle indicazioni pratiche di continua necessità come:
Bivi – Ponti – Cunette – Passaggi a livello – Svolte pericolose – Rifornimenti – Soccorsi – Garages – Alberghi ecc. consigliando in tempo utile (circa 3 km. prima) il conducente al necessario rallentamento dinanzi al pericolo.
Non più fermate per scrutare tabelle spesso illeggibili o consultare carte incomode e sovente indecifrabili al profano.
Non più panne per mancanza di carburante.
Ovviamente non funzionava tramite funzionamento GPS (e visti i tempi, ci mancherebbe, visto che questi furono pienamente operativi nel 1994) e tantomeno comandi vocali che sarebbero arrivati ancora più in là, bensì sfruttando il tachimetro meccanico dell’automobile, che, grazie ad un cavo opportunatamente installato, faceva scorrere in verticale, in funzione della velocità di viaggio, la mappa.
Si possono trovare, nell’usato, ancora alcune di queste mappe (in vendita attorno ai 100€ – 200€ a seconda dello stato di usura) e l’edizione risultano essere stata realizzata dalla società A.P.E. di Firenze nel lontano 5 Aprile 1931.
La navigazione ha fatto parte della storia dell’umanità per secoli e continuerà a essere una parte importante della nostra vita, e questi due piccoli dispositivi sono delle pietre miliari nello sviluppo delle tecnologie di questo ambito.
Buona navigazione a tutti dal Doc!