Ciao a tutti cari fans del Dottore dei Computer,
prosegue l’avventura (qua trovi la prima parte) riguardo una delle domande che più spesso mi viene fatta quando sono ospite su qualche emittente o nella mia pagina Facebook del Dottore dei Computer, ovvero la seguente:
Ci sono situazioni che ho vissuto in prima persona, altre invece che possono essere ritenute leggende metropolitane… o forse no. Il problema nel mondo informatico è che spesso i due interlocutori parlano un linguaggio che non è lo stesso. Da una parte c’è l’esperto che parla in TECNICESE, dall’altra la persona che conosce poco (o non conosce affatto…) la materia e che parla in SPAESATESE. Il risultato spesso è a dir poco imbarazzante!
Ho preso dal web un po’ di situazioni che sembrano essere capitate veramente (anzi, mi meraviglierei del contrario, considerando che nel Mondo i PC sono un paio di miliardi o giù di lì…
UTENTE: “Ho dei problemi ad aprire un programma…“.
ASSISTENZA SOFTWARE: “Mi può dire da dove Lei lancia questo programma?“.
UTENTE: “Da Roma...”.
CLIENTE: “Scusatemi, ho dei problemi ad installare il vostro software. Ho inserito il primo dischetto e fin qua tutto bene, poi il secondo dopo tanta fatica ce l’ho fatta. Ma il terzo proprio no.”.
ASSISTENZA SOFTWARE: “Ma è sicuro di aver inserito i dischi corretti?“.
CLIENTE: “Sì sì, sono quelli giusti. La fessura del PC però mi sembra un po’ piccola per inserire così tanti dischetti… io sto spingendo tantissimo per farli entrare…”.
Il cliente non aveva capito che per inserire i dischetti, bisognava prima rimuovere il dischetto che aveva messo prima all’interno…!!!
CLIENTE: “Le custodie dei vostri floppy disc sono davvero troppo difficili da rimuovere!“.
ASSISTENZA FLOPPY: “Ma a noi non risulta, sono scatoline di cartone all’interno ci sono 10 floppy…”.
CLIENTE: “Massé assolutamente no. Sono di plastica! E all’interno c’è solo un floppy...”.
Il cliente non aveva capito che aveva estratto il disco magnetico presente all’interno dello chassis esterno tipico del floppy disc…
La prima parte delle storie informatiche assurde.